MUSICOTERAPIA E ALZHEIMER
Oggi, purtroppo, sono ormai molte le persone affette da Alzheimer o da altre forme di demenza. I pazienti che si ammalano di questa patologia si trovano a vivere in un mondo completamente nuovo e sconosciuto, che causa loro continuo disorientamento, facendo emergere sentimenti negativi come ansia e paura. Esistono dei modi per aiutarli?
Cosa possiamo fare per i nostri cari che affrontano le difficoltà derivanti da questa malattia? Sebbene, come sappiamo, purtroppo non esiste ancora una cura efficace contro questa malattia, abbiamo vari strumenti a nostra disposizione per aiutare i nostri cari a stare meglio e a ritardare il più possibile il verificarsi dei sintomi.
Oggi ci concentreremo sulla musicoterapia, terapia non farmacologica che viene utilizzata spesso per le persone che presentano problemi di demenza, con lo scopo di favorirne una condizione di benessere emotivo e psicologico.
Studi condotti a sostegno dell’efficacia della musicoterapia per i pazienti con Alzheimer?
All’Istituto Max Planck di Lipsia, specializzato nello studio delle scienze cognitive e cerebrali dell’essere umano, sono riusciti ad individuare che le aree della memoria musicale, nelle persone affette da Alzheimer, rimangono quasi del tutto intatte.
Il Dott. Jorn-Henrik Jacobsen ha specificato che i test diagnostici hanno mostrato con molta chiarezza che la memoria musicale è localizzata nella corteccia cerebrale motoria supplementare che rimane integra. In questa area particolare, infatti, l’Alzheimer non riesce ad avere un forte impatto, come succede nelle altri parti del cervello. In parole più semplici, questa piccola area continua a lavorare ed a rimanere attiva.
Come scegliere la musica più giusta per il proprio caro?
Quali sono le linee guida da seguire per utilizzare la musicoterapia nella vita quotidiana del proprio caro per migliorare il suo benessere?
Ecco qualche suggerimento da seguire affinché la musicoterapia possa costituire uno strumento utile per migliorare la qualità della vita del proprio familiare affetto da demenza:
- Concentrarsi sulle preferenze musicali del paziente, andando a scegliere tra canzoni, melodie, concerti o ballate che hanno fatto parte della sua vita;
- Scegliere sempre il momento più adatto e tranquillo durante il giorno;
- Creare un contesto favorevole in cui emergano stati di calma e comodità;
- Favorire un ascolto tramite auricolari. In questo modo l’esperienza risulterà più significativa e verrà incentivata la concentrazione per un periodo più prolungato;
- Infine, incentivare il movimento, spronando il proprio caro ad attivarsi, ad esempio battendo le mani e mantenendo il ritmo della canzone.
Molte persone con cui abbiamo parlato in questi anni ci hanno raccontato di avere sperimentato direttamente quanto la musica sia utile per alleviare i sintomi della demenza e di come essa abbia migliorato la qualità della vita dei loro familiari. Infatti, musica e Alzheimer hanno una relazione molto potente e affascinante!
E’ importante far scegliere ai pazienti una playlist di canzoni significative per loro. Infatti, ad esempio, quando essi ascoltano una canzone del loro passato sperimentano subito un risveglio miracoloso. La musica del passato permette loro di far emergere ricordi e far aumentare le loro capacità cognitive, fino a risvegliarne e/o rafforzarne le emozioni positive. Questa situazione è agevolata dal nostro cervello, che punta a preservare le aree collegate alla memoria musicale a lungo termine.
Ascoltare musica e/o cantare è una delle prime consolazioni per i malati di Alzheimer, in quanto genera in loro benefici a livello emotivo e comportamentale.
Di conseguenza, quando un paziente ascolta una melodia particolarmente importante per lui va incontro a vari benefici. In particolare, sperimenta:
➔ una riduzione di sentimenti quali ansia e angoscia;
➔ una diminuzione dell’agitazione;
➔ un miglioramento del suo stato d’animo, che genera una connessione emotiva con l’ambiente esterno.
Riassumendo, esistono almeno 5 buone ragioni per incoraggiare l’uso della musicoterapia nel trattamento delle patologie dementigene:
- La musicoterapia evoca emozioni e ricordi: la musica è in grado di evocare emozioni anche nei malati ad una fase avanzata dell’Alzheimer. Un famoso neurologo, Oliver Sacks, sosteneva che “la musica evoca emozioni e l’emozione può portare con sé la memoria”.
- L’attitudine musicale ed il suo apprezzamento sono tra le capacità che resistono all’avanzare della malattia nei pazienti affetti da demenza: la musicoterapia può essere uno strumento per stabilire una connessione con la persona malata e andare oltre la malattia.
- La musica può aumentare la vicinanza fisica ed emotiva: i pazienti spesso perdono la capacità di condividere emozioni con chi li circonda. Attraverso la musicoterapia riescono a condividere nuovamente le loro sensazioni sia emotive sia fisiche.
- Il canto incoraggia il coinvolgimento: il canto attiva la produzione neurotrasmettitoriale del cervello.
- La musica è in grado di cambiare e migliorare l’umore: molti sostengono che “quando si utilizza nel giusto modo, la musica può cambiare l’umore, gestire l’agitazione, stimolare le interazioni, facilitare le funzioni cognitive e coordinare i movimenti del corpo del paziente”.